Oggi stesso ho scritto un
post su VSP con riferimento al nuovo
portale di "Metropoli", il quale, per parole del direttore, ha come mission anche quella di coinvolgere l'utenza nel fare notizia.
Spesso scrivere una mail in cui siano in chiaro i destinatari in copia e fra questi risultino le redazioni dei giornali fa sempre guadagnare qualche punto. Si perchè le Amministrazioni ci tengono a fare bella figura su giornali, riviste e televisioni. Ma non sempre si trova terreno fertile nei media. In Italia, e quindi anche qui da noi, spesso ci troviamo a doverci confrontare con giornalisti compiacenti con quel politico o con l'altro, direttori in pungo ai partiti, editori che magari applicano accordi di desistenza con i vari Governi, nazionali e locali.
Quando Celentano ci raccontava che l'informazione in Italia non è libera aveva estremamente ragione, bene o male quasi tutti i quotidiani o sono direttamente organi di partito oppure sono controllati indirettamente per amicizie che troppo spesso intrecciano imprenditori e politici.
Tranne rarissime eccezioni, qui da noi il giornalismo delle grandi inchieste (ma anche più piccole) non esiste, e questo è un dramma per la democrazia.
Uno strumento che è utile alla divulgazione delle notizie è sicuramente Internet, migliaia di blog si tramandano le notizie, si susseguono con ritmi vertiginosi, in più ultimamente c'è stato l'avvento dell'editoria sociale. Dei veri e propri aggregatori di notizie che hanno un vasto pubblico e con cui è relativamente semplice promuovere i propri scoop.
Nei giorni scorsi ci ha pensato una proposta di legge approvata in sede di Consiglio dei Ministri a minare questa libertà di espressione che oggi abbiamo su internet: la
legge Levi-Prodi.
Non nascondo di aver provato un attimo di terrore, per due motivi, o veramente i nostri legislatori sono una massa di incompetenti (non è affatto escluso) oppure mirano veramente al controllo completo dell'informazione (e anche questo non è affatto escluso), oppure entrambe.