di WebmasterLungi da me intavolare discorsi politici, polemiche sterili o flame "animaleschi", visto che personalmente la classe politica italiana mi ha stufato con sempre le solite posizioni retrograde, banali e becere. Detto questo vengo al motivo del mio post, il diritto alla vita ed anche il diritto alla non vita. Welby ci ha fatto discutere sul secondo, l'esecuzione di Saddam ci deve far discutere sul primo.
Fortuna vuole che la totalità della nostra classe politica sia schierata per una moratoria mondiale contro la pena di morte e sembra che presto venga presentata in sede ONU questa richiesta Italiana. Mi sento poi privilegiato in quanto Toscano, erede di un popolo che per primo nella storia, il 30 novembre 1786, 221 anni fa, ebbe, per mano di Pietro Leopoldo Granduca di Toscana, l'umanità ed il senso civico di estirpare questa barbara usanza.
Ma questa forse non è la verità , questa sera, per un caso fortuito, ho assistito all'inizio del programma di Bruno Vespa, "Porta a Porta", nel quale veniva presentato un sondaggio nato dalle critiche mosse all'Italia dopo che avevamo criticato l'esecuzione di Saddam, critiche che riguardavano le modalità con cui Benito Mussolini veniva sommariamente fucilato. Questo sondaggio chiedeva per prima cosa se oggi, gli intervistati, ritenevano giusta la modalità con cui fu eseguita la pena di morte di Mussolini. Non sto a dire le cifre, che per altro ricordo non bene, a questo punto gli ospiti sono stati chiamati a commentare. Erano 4, due per parte, tutti contrari alla pena di morte, uno con qualche dubbio su certi casi limite (vedi violenze ripetute sui bambini), ma quello che mi ha impressionato è stato l'imbarazzo del Ministro Paolo Ferrero quando "non ha voluto commentare fatti e sentimenti di 60 anni indietro e che portarono alla fucilazione di Mussolini" e della seguente vergognosa esposizione del suo cadavere e quello di Claretta Petacci (insieme ad altri) nel Piazzale Loreto, arrivando in fine a condannare l'esecuzione di Saddam e i filmati clandestini divulgati in seguito. Viva la coerenza. Dice che dopo venti anni di dittatura fascista poteva anche essere giustificato il comportamento nei confronti di Mussolini, ma per gli stessi motivi non giustifica, anzi condanna, le modalità di Saddam.
Queste sono le cose che mi hanno fatto allontanare dalla politica, il non coraggio di esporre le proprie posizioni, l'avere posizioni di comodo, ieri si, oggi no, domani forse. Non è possibile dire che la pena di morte è una barbarie oggi e non lo era 60 anni fa, è offensivo per l'intelligenza delle persone, è sinonimo di vergognoso opportunismo politico. La pena di morte, caro Ministro, era barbara 2000 anni fa, 100 anni fa come lo è oggi, in qualunque circostanza. Il Ministro giustifica dicendo che praticamente ancora eravamo in guerra, e quindi ? Allora fu giusta anche la bomba su Hiroshima, eravamo in guerra, ricorda ? Giustifica anche l'uso di armi non convenzionali degli USA in Iraq ?
No Signor Ministro, oggi è toccato a Lei, domani toccherà ad un altro, ma questa è la nostra classe politica, queste sono le mani, e le menti, in cui è riposto il nostro prossimo futuro. Tappiamoci il naso e mesti continuiamo a camminare, ad andare avanti, malgrado Voi.