Proprio oggi leggevo sul quotidiano una notizia che mi ha riportato indietro nel tempo, quando frequentavo la scuola media Renato Fucini. La notizia riguardava l'incidente occorso ad uno scuolabus, centrato da un furgone "proiettile". Nello scontro ha perso la vita, purtroppo, un bimbo di dieci anni. Capitò anche ad uno scuolabus di Montespertoli alcuni anni fa, una ventina, in quella occasione perse la vita la persona che guidava l'auto.
Ma quello che in realtà mi ha colpito oggi è la massiccia presenza di notizie che riguardano i bambini. Questa cosa devo dire nasce da una sensibilità scoperta dopo la paternità, prima era un istinto latente. Oggi riesco male a "digerire" qualsiasi atto violento nei confronti dei bambini. Oggi oltre al caso del bus sopra citato, leggo anche di un uomo, in Friuli, che nottetempo spara al figlioletto di 4 anni, poi alla moglie ed infine si suicida.
Mi piange il cuore nel leggere queste cose, oppure ripensando a fatti clamorosi di cronaca con protagonisti purtroppo dei bimbi, e non riesco a capire come certe persone possano anche solo pensare di far del male ad un bimbo.
Io chiedo una maggiore tutela dell'infanzia, una garanzia assoluta al diritto che ogni bimbo deve avere di vivere una infanzia felice e spensierata. Verifiche più costanti su scuola, famiglia e associazioni varie.
Infine volevo partecipare anche io all'opera di sensibilizzazione che si è messa in moto dopo che "La Nazione" ha pubblicato la storia del piccolo Giuseppe Tomasello, 18 mesi di Figline Val d'Arno, afflitto da una malattia addirittura ancora non ben identificata e per questo anche senza un nome. Il padre del bimbo fa sapere tramite il quotidiano, che l'iter burocratico per aprire una fondazione atta alla raccolta dei fondi frutto della solidarietà di tutti è già avviato, ci vorra un po' di tempo, quello tecnico. Seguirà anche l'apertura di un sito internet, su cui troveranno posto tutte le info. le strutture sanitarie locali, Ospedale Mayer e ASL si stanno muovendo, anche un Professore ricercatore di Milano si è detto disposto a completare certi esami genetici utili all'individuazione della malattia.
Di sicuro non possiamo fare più niente adesso per quei piccoli vittime di violenza sopra citati, possiamo però impegnarci, ognuno per quello che può, affinchè Giuseppe continui a sorridere per sempre come si vede nelle belle foto pubblicate in questi giorni.
Un saluto.