Sono passati diversi giorni ormai dall'ultimo post su questo blog, vuoi per il tempo (che scarseggia), vuoi per la mancanza cronica di "ispirazione" mi trovo a postare con il contagoccie.
Oggi, questa sera, mi ha fatto venire voglia di scrivere un fatto di cronaca, una tragedia che ha visto purtroppo come protagonista un giovane di 18 anni lavoratore precario, l'ennesima tragedia sul lavoro. Tralasciando per un attimo l'aspetto politico che, se pur importante, deve comunque trovare un attimo di riflessione lasciando il giusto e rispettoso spazio prima al dolore di famiglia e colleghi, quello che mi ha impressionato è stata la gente comune.
Mi sto riferendo a quello che è accaduto la scorsa mattina nel parco di Gardaland, un giovane dipendente del parco stesso è deceduto. Il parco era stracolmo di turisti, famiglie, bambini festanti. Le autorità hanno, giustamente, posto sotto sequestro l'attrazione in attesa di svolgere le necessarie rilevazioni per stabilire se e di chi sia stata la responsabilità dell'accaduto. A cose normali, con persone normali, probabilmente non sarebbe dovuto essere un problema anche chiudere il parco stesso, TUTTI, e ripeto TUTTI, avrebbero dovuto avere un momento di rispettosa comprensione. Ma comunque non si è voluto penalizzare troppo chi forse durante il giorno neanche si era reso conto di quello che accadeva pochi metri più in la. "The show must go on", giusto o sbagliato, di solito si preferisce fare così.
Ma adesso arriva il bello. Alcune persone, trovata l'attrazione chiusa, ed informati dell'ccaduto, pretendevano di essere rimborsati. 40 Euro valgono più della vita di un ragazzo per loro. Attaccarsi così al pretesto dell'attrazione chiusa per cercare di sbarcare il lunario di una giornata che ha visto SOLAMENTE la chiusura di un unica attrazione. E' veramente vergognoso. Poi magari la settimana dopo vanno in piazza gli stessi a manifestare per le morti sul lavoro, in che mondo viviamo ... meditate gente, meditate.